Le Neurostorie di Xanax e Prozac
(n° 2 / di Sarah Massa)
La Vacanza
xanax: stavo pensando di andare in vacanza
prozac: sì è un’idea grandiosa! possiamo andare a sciare, fare parapendio, buttarci col paracadute…
xanax: prozac?
prozac: sì?
xanax: tu non vieni.
prozac: perché?
xanax: perché non ti voglio, mi stressi.
prozac: ma non puoi escludermi. sai che vacanza deprimente?
xanax: sì, ma non puoi venire comunque, non sei ammesso.
prozac: impossibile. mi vogliono sempre tutti, specie se stanno andando in vacanza.
xanax: eh lo so, ma qui no: è un villaggio esclusivo.
prozac: un villaggio! figurati se non sono ammesso! parliamo di quel tragico tunnel del divertimento forzato e dei buffet da lavanda gastrica. Di quei posti che, se ti fermi un attimo, finisci col renderti conto di quanto la vita umana sia meschina e insignificante. Non è possibile che si possa uscirne senza di me.
xanax: sì, ma questo è un posto esclusivo, ti dico. Ed è solo per quelli come me.
prozac: cioè? Per i noiosi?
xanax: no. per i palindromi.